Indagini private, limiti e obiettivi di questa pratica

03 luglio 2020

Le informazioni raccolte attraverso le indagini private possono essere determinanti anche sotto il profilo legale. Per questo l'investigatore deve rispettare precise disposizioni.

Fallimenti, infrazioni, pratiche scorrette, contraffazioni, relazioni extra-coniugali, uso di alcol e droghe. Acquisire informazioni su questi fatti è molto utile perché può avere ricadute legali interessanti. Non è un caso che le indagini private si espandano a sempre più ambiti, anche grazie alla crescente interconnessione con l’avvocatura. Dal diritto del lavoro a quello familiare passando per quello commerciale: sono tanti gli ambiti nei quali acquisire informazioni in modo corretto può risultare determinante.

Nel settore operano circa 5 mila agenzie con un numero di lavoratori impiegati, tra collaboratori e dipendenti, pari a circa 80 mila persone. Alcune delle indagini più richieste sono sull’infedeltà coniugale, sui minori, per la quantificazione dell'assegno di mantenimento, per mobbing, intimidazioni, molestie, per la ricerca di testimoni o persone scomparse. Di fronte al crescere delle richieste e dell’uso delle informazioni raccolte nei processi si è manifestata l’esigenza di definire con precisione il ruolo dell’investigatore e i perimetri della sua azione.

Riferimenti normativi

Pietra miliare nel campo delle investigazioni private è il Decreto Legislativo 196/2003. Il testo circoscrive l’utilizzo dei dati personali raccolti a tutela della dignità della persona. I dati raccolti devono essere necessari alla tutela di un diritto. Essi vengono raccolti senza il consenso dell’interessato in deroga all’obbligo di informativa preventiva (artt. 13, c. 5, lett. B [1] e 24, c.1, lett. F [2]) e proprio per questo devono essere strettamente necessari e non eccedenti. Il mancato rispetto delle disposizioni prescritte infatti inficia l’utilizzo dei dati stessi come stabilito dall’art. 11 e potrebbe esporre a conseguenze gravi.

Un intervento successivo del legislatore è stato il Decreto del Ministero dell’Interno 269/2010 che ha ulteriormente chiarito gli ambiti di azione dell’investigatore privato. Competenze giuridiche, ma anche riprovata esperienza. L’investigatore privato deve aver conseguito una laurea in Giurisprudenza. Da qui l’esigenza di rivolgersi a professionisti esperti che possano svolgere in modo consono questo delicato compito.

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Note al testo

[1] “I dati sono trattati ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento”.

[2] “Ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, nr. 397, o, comunque, per far valere o difendere in sede giudiziaria un diritto, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento, nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale”.

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